è nata prima la fiducia o la ricerca?
L’Italia è il Paese d’Europa che vanta il maggior numero di avvocati.
In questa situazione abbiamo studi e professionisti affermati e quelli che faticano ad emergere da un lato mentre dall’altro clienti che cercano di trovare il legale competente e con compensi ragionevoli.
In mezzo c’è il mare ovvero motivazioni e realtà personali e professionali che mirano più a cercarsi che a trovarsi.
La prima cosa che fa una persona è cercare una soluzione su Google per il “suo problema” sia tramite l’utilizzo di parole chiave che per vicinanza geografica.
In sintesi cerca una risposta immediata ed una persona vicina.
In alternativa, questa è anche l’era dei social quindi fa la stessa ricerca partendo dal passaparola per arrivare alla stessa soluzione sperata ovvero una persona che gli dia affidamento e sia fisicamente raggiungibile.
La deduzione è che non è più sufficiente il semplice a mettere in contatto avvocati e clienti ma vi sono più passaggi e strumenti intermedi che, se non controllati vengono subiti.
Allora ti domando:
Puoi permetterti di ignorarlo e rischiare di essere tagliato fuori dal mercato?
Che tu sia affermato o meno o che, ti anticipo con la solita obiezione di rito, si bello ma nel mio ambiente non funziona sei di fronte ad una scelta.
Permettimi di aiutarti a chiarire le idee a prescindere dalla tua decisione finale.
Se per gli avvocati ad inizio carriera il sito web rappresenta un ottimo mezzo per farsi conoscere e trovare da nuovi clienti, per i professionisti già affermati rappresenta invece uno strumento capace di mantenere un rapporto continuo, diretto e costante con il cliente.
Se davvero non ti serve o non fa al caso tuo perché molti studi e professionisti del settore hanno compreso che serve avere un proprio sito web? Perché hanno soldi da buttare o solo perché lo fanno gli altri?
Innanzitutto lo fanno perché comunicano, si, comunicano ai potenziali clienti che tengono alla loro immagine e la veicolano.
Comunicano ai clienti presenti e futuri che sono al passo con i tempi e con le loro esigenze.
Si fanno trovare e si rendono riconoscibili al potenziale nuovo cliente che, naturalmente, fa ricerche sul web esattamente come fai tu quando cerchi un prodotto, un servizio ed i professionisti che li erogano.
Il passaparola è tanto in bene quanto in male e non puoi mai decidere cosa si dicono e come ti percepiscono le persone ma quello che vuoi mostrare invece si.
Andando per punti: Anche gli avvocati hanno un’anima social?
Si ed a te cosa serve e cosa puoi fare?
– Digital Marketing ovvero comunicare e gestire; essere nel web tramite sito e piattaforma social non basta è il come a qualificarci ed ad identificarci.
– Content Marketing ovvero l’armonia tra quali contenuti creare e quale messaggio di sè veicolare in base alla propria attitudine, competenza ed esperienza.
– Gestione Social ovvero la scelta del profilo personale e professionale, i toni, le modalità ed i vantaggi di uno e dell’altro.
– Personal Branding ovvero l’insieme delle strategie e delle azioni che vengono adottate per comunicare e far conoscere sè stessi ed il proprio profilo professionale. Questo attraverso le proprie esperienze, non solo lavorative, le proprie competenze e tutto il bagaglio di conoscenze e di talenti che rendono unica ogni persona ed ogni professionista.
Memento: Le persone non vedono quello che sei ma come ti percepiscono e non vale solo per gli Avvocati ma anche per i commercialisti, per chi si occupa di finanza ed investimenti, persino architetti ed ingegneri e tutti coloro che utilizzano la scusa della difficoltà del loro ambiente.
Perché gli altri hanno ambienti rosei e facili?
Tutti comunichiamo ognuno con il suo modo e tono.
Ergo puoi pensarci, puoi agire, puoi lasciar perdere, fare da solo oppure farti assistere da un professionista come fai a tua volta ma, permettimi di ricordarti, qualunque scelta tu faccia, solo una cosa:
Se tutto fosse immutabile saremmo rimasti al digesto.
Ad Maiora, Massimo
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