SISTEMI FISCALI A CONFRONTO
Secondo la numerologia, il 2021 sarebbe stato un anno di cambiamenti ed il 2022 un anno di tagli.
Non so se è dipeso dai numeri, dagli astri allineati in fila per 6 con il resto di 2, dall’oroscopo cinese o dal calendario Maya, ma in effetti per me è stato esattamente cosi.
A settembre 2021 ho aperto la #partitaiva italiana e sono diventata una #liberaprofessionista, nel 2022 mi sono licenziata e……. mi sono trasferita in Spagna diventando, a mia volta, “#autónoma” como se dice en #Español.
Un bel salto per una lavoratrice dipendente da ben 21 anni … vero??
Occupandomi di contabilità e fisco, non posso esentarmi da fare un paragone tra le due nazioni.
Quindi…… che differenze ci sono?
Le “tasse” sono le stesse???
E’ vero che si paga meno??
E con l’Inps come funziona?
Vi spiego, in base alla mia esperienza diretta, come funzionano le cose…. Almeno per quello che ho potuto capire fino ad ora.
Ps – se c’è qualcuno esperto di fisco spagnolo, si faccia avanti e si senta libero di aggiungere e correggere le info che di seguito darò!!!!
SISTEMI FISCALI A CONFRONTO
IRPEF VS IRPF
Per i lavoratori autonomi italiani, esiste l’amatissimo #Regimeforfettario, regime fiscale agevolato che prevede l’applicazione di un’aliquota IRPEF ridotta al 15% (5% per i primi 5 anni) sul reddito calcolato in base al coefficiente di redditività legato al codice Ateco scelto, applicato al totale dei ricavi incassati nel periodo d’imposta.
Poiché è un regime agevolato, non si può dedurre al reddito nessun tipo di costo, tranne contributi pagati.
Para los autónomos españoles, invece, si paga l’IRPF (impuesto sobre la renta de las personas físicas), che è praticamente la stessa cosa.
Non esistono, però, regimi fiscali agevolati come il nostro.
Diciamo che la maggior parte degli autónomos (con un reddito inferiore ai 600.000 euro ) rientra nel regime Preventivo diretto semplificato.
L’IRPF, nella misura del 20%, viene calcolata sulla differenza tra ricavi e costi (ovviamente solo quelli inerenti all’attività.)
E in #Spagna molte spese che per noi sono #deducibili o di “uso promiscuo”, invece non sono deducibili ed il concetto di “uso promiscuo” non è contemplato.
Ad esempio le spese del telefono, di internet, le utenze, le spese di rappresentanza.
Insomma, Caro italiano, non lamentarti troppo che, come si dice “tutto il mondo è paese”!
Un’altra differenza sta nei tempi e nella modalità di pagamento:
In Italia l’Irpef si paga l’anno successivo in sede di #dichiarazionedeiredditi, inviando all’AdE il modello F24. Se poi non paghi, non ti dice nulla nessuno… almeno non in tempi immediati.
In Spagna c’è il prelievo coatto dal #contocorrente, con cadenza #trimestrale. In pratica paghi una serie di acconti e poi, in sede di dichiarazione dei redditi c’è il #conguaglio.
E se non hai i soldini sufficienti sul conto….. ahiaiaiaiaiaiiiiiiii
“ E per l’Inps???? Come funziona li?”
Te lo racconto la prossima volta…..
Per eventuali richieste: Federica Colonna
Rispondi